martedì 6 ottobre 2009

LA DESTRA TORNA IN PIAZZA A MILANO

MILANO: MANIFESTAZIONE 10 OTTOBRE DIVENDERSI DALLE TRUFFE BANCARIE
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“Il lavoro precede il capitale e non dipende da esso. Il capitale è semplicemente il frutto del lavoro, e non potrebbe mai esistere se non fosse prima esistito il lavoro. Il lavoro è superiore al capitale, e merita molto più rispetto. Il capitale ha i suoi diritti, che meritano protezione come ogni altro diritto. Né si vuol negare che ci sia, e probabilmente sempre ci sarà, una relazione fra capitale e lavoro, generatrice di vantaggi reciproci. L’errore è nell’assumere che l’intera forza lavoro della comunità esista all’interno di questa relazione.”
(Abraham Lincoln, Congresso del 03 dicembre 1861 in cui annuncia l’intenzione di emettere la moneta di Stato, libera da interessi da pagare ai banchieri).Il rapporto artificiosa tra moneta e produzione ha creato negli ultimi anni uno squilibrio tutto rivolto a tutelare gli interessi dei grandi gruppi bancari. Una delle maggiori colpe del regime democristiano è stata quella di piegare supinamente la testa all’interesse della moneta rispetto al supremo interesse del Popolo. Oggi la banca agisce con lo stesso metodo che usano gli usurai, ti ammalia con promesse, ti costruisce intorno una ragnatela, ti fagocita lentamente, tanto lentamente che nemmeno ce ne accorgiamo. Ogni uomo nasce in questa Nazione con un debito creato da politici cialtroni e di malaffare, al resto ci pensa la Banca, un mutuo – che sostanzialmente vuole dire una dipendenza ventennale – un prestito personale che viene rilasciato con tassi di usura, spese sempre maggiori per lasciare in mano loro i nostri soldi, l’assurdo è compiuto, non percepiamo più l’interesse ma paghiamo le spese.

La politica ha chinato il capo, la recente vicenda che ha visto coinvolti i comunisti del Partito Democratico con un gruppo bancario di primaria importanza nazionale la dice lunga su quale sia il rapporto di sottomissione dei nostri politici e di quanto si inginocchino riverenti all’apparire del banchiere. Le banche sono, ormai, padrone di tutto: gruppi assicurativi, industrie, immobili di ogni genere “sequestrati” a chi non poteva più pagare. La media impresa si rivolge agli usurai perché?

La risposta è semplice, perché paghi interessi leggermente superiori alla banca ma puoi trattare, non vieni impietosamente registrato sui “registri dei debitori” (che ti alienano qualsiasi possibilità di futuri crediti), non vieni continuamente vessato da direttori inflessibili con la povera gente e prostrati al grande capitale. Dei novelli Robin Hood, ma in forma nuova, massacrano il Popolo per servire meglio il ricco. Stipendi da nababbi per rifilare Bond Argentini, ma quanti di questi signori sono stati denunciati o hanno visto da vicino la realtà delle Patrie galere? Nessuno, tutti ai loro posti per nuove “sole” da rifilare.

La sproporzione tra lavoro e capitale ha raggiunto l’apice. Un ulteriore “spada di Damocle” pende sulle nostre teste. Un fenomeno di portata storica: non migrano più solo gli uomini ma anche i posti di lavoro. Centinaia di migliaia di posti di lavoro vengono risucchiati dal Primo Mondo verso i due colossi demografici del Terzo Mondo: Cina e India.

La lezione americana deve essere valutata in tutta la sua cinica e spietata crudeltà.

Il progressivo depauperamento dei gruppi industriali che producevano lavoro, ha favorito il proliferare di grandi catene di lavoratori “temporanei” (meglio definirli “usa e getta”), l’insicurezza crescente di un salario certo ha provocato una reazione inversamnet proporzionale alla reale portata del problema. Invece di ridurre spese e bisogni si è passati all’incetta dei mercati cinesi, vini sudafricani e cileni, auto giapponesi, televisori coreani. Ma da dove arrivano i soldi per comprare?

INDEBITANDOSI. Tassi d’interesse tenuti artificialmente bassi dalla Banca Centrale, per esempio, hanno indotto gli Americani che stavano pagando il mutuo a rinegoziare lo stesso in termini più favorevoli. Il denaro risparmiato è stato riversato negli shopping center ma soprattutto in Borsa. Le famiglie diventano il più grosso compratore di titoli, peccato che nel frattempo i grandi speculatori fiutavano il crollo e si allontanavano dalle borse.

Quello che è successo lo sappiamo e lo paghiamo anche noi quotidianamente.

Occorre dare una risposta politica a tutto questo.

Bisogna tornare ad un economia fondata sul lavoro, riequilibrare il rapporto tra interesse del Popolo e interesse privato della Banca, tutelare il risparmio, riordinare e riformare il sistema del credito agevolando le famiglie e la piccola e media impresa, tutelare i salari e il loro potere d’acquisto attraverso uno sviluppo dell’economia locale, la terra deve tornare a ricoprire un ruolo primario nella Nazione.

Tra le proposte che oggi vengono lanciate una è in questa direzione.

Costituire un gruppo di lavoro, con avvocati a disposizione della gente, affinché le angherie del sistema bancario vengano smascherate e il Popolo torni ad essere sovrano in questo Paese.Invitiamo tutte le persone libere dai retaggi dei mass media e della politica cialtronesca a unirsi a questa protesta civile, il primo passo sarà il presidio organizzato per sabato 10 ottobre 2009 alle ore 11.00 davanti alla sede della Banca Nazionale del Lavoro in Via Cordusio, 3.

Con il contributo di tutti sarà redatto un opuscolo informativo su come difendersi dalle truffe bancarie e un convegno di rilevanza nazionale.
Eliana FarinaLA DESTRAFederale di Milano e Provincia