martedì 8 settembre 2009

RIFARANNO PACE


di Francesco Storace


Sono anni, ormai, che Berlusconi e Fini litigano in autunno e fanno pace a primavera.E l’argomento rischia di essere noioso – lo so – ma in fondo è tale perché uno fa il presidente del Consiglio e l’altro il presidente della Camera. Come fa uno che segue la politica a non occuparsene?
Come tutti sappiamo, ieri Vittorio Feltri ha sferrato un attacco come si deve – quelli che sa fare lui - a tutta pagina contro Gianfranco Fini. Gli ha scritto che non è di destra. Mi meravigliano le nove colonne: in fondo, che Fini punti altrove lo si sa da tempo. E’ stato lui, del resto, a dire all’ultimo congresso di Alleanza nazionale che il Pdl non deve essere la destra italiana. Rispondeva a La Russa che aveva detto il contrario.Dunque, c’è solo da chiedersi il perché di un attacco così virulento proprio adesso.
Ovviamente Berlusconi dice che con Feltri non c’entra nulla. Feltri dice – e sicuramente è vero – che lui non prende ordini da nessuno. Fatto sta che l’attacco c’è stato. Qualcuno degli ex-esponenti di An (che brutta espressione…) difende Fini, molti hanno taciuto, la realtà è che la manovra è la solita. Ridurre le pretese in autunno, saldare il conto a primavera e fare pace sull’altare delle regionali.A meno che Berlusconi non intenda saldare il conto in un’altra maniera, mettendo il presidente della Camera in condizione di non nuocere. A breve scadenza è sufficiente candidare quelli che stavano in An alle regionali senza passare per Fini: la moneta la do io, chi passa per Monte Citorio si tolga dalla testa ogni velleità.Più probabilmente, invece, si tratta solo di segnali: ti accontento in una o due Regioni, il resto è roba mia e della Lega. E se ci scappa qualcosa per Casini lo decido io e non lo decidi tu.La controprova la avremo al prossimo editoriale di Feltri che festeggerà la ritrovata armonia nel Pdl. Accetto scommesse.